DIN/TS 18194:2020 – Resistenza all’effrazione di porte industriali, commerciali e da garage | Istituto Giordano

DIN/TS 18194:2020 – Resistenza all’effrazione di porte industriali, commerciali e da garage

(Pubbl. 10/06/2025)
La sicurezza all’effrazione ormai imprescindibile per stabilimenti industriali e attività commerciali. Gli episodi di intrusione e furto ai danni di capannoni, magazzini e negozi comportano non solo ingenti perdite economiche, ma anche interruzioni operative e rischi per il personale. Di conseguenza, cresce l’attenzione delle aziende verso portoni e chiusure tecniche progettati per resistere ai tentativi di effrazione.
In questo scenario assume particolare rilievo la DIN/TS 18194:2020, che fornisce criteri oggettivi per valutare e classificare la resistenza all’effrazione di porte industriali, commerciali e da garage. Questa specifica tecnica tedesca colma un vuoto normativo, offrendo un sistema di prove unificato per testare l’efficacia antieffrazione di tali chiusure. Di seguito ne illustriamo l’ambito di applicazione e i principali contenuti tecnici.

LA SPECIFICA TECNICA DIN/TS 18194:2020

La DIN/TS 18194:2020 definisce requisiti, metodi di prova e criteri di classificazione per la resistenza all’effrazione di porte industriali, commerciali e da garage. Si applica a portoni e barriere non pedonali installati in aree accessibili a persone, il cui scopo principale è consentire un accesso sicuro di merci e veicoli in contesti industriali, commerciali e residenziali.
Comprende varie tipologie di chiusure tecniche non pedonali, tra cui portoni basculanti, sezionali, avvolgibili, a impacchettamento verticale, a spirale, a libro e a battente, purché rientrino nel campo di applicazione della norma europea di prodotto EN 13241 (relative a porte e cancelli industriali, commerciali e da garage).
Attualmente, la DIN/TS 18194 rappresenta l’unica base di prova specifica per classificare la resistenza all’effrazione di porte industriali, commerciali e da garage. Infatti, le norme EN 1627, EN 1628, EN 1629 ed EN 1630 non includono queste tipologie di portoni nei rispettivi campi di applicazione.
Questa specifica stabilisce una classificazione delle chiusure in classi di resistenza dall’RC1 fino all’RC6 (dove RC sta per Resistance Class). Ciascuna classe corrisponde a un livello crescente di resistenza all’effrazione, in linea con il sistema europeo già utilizzato per porte pedonali, finestre, inferriate e chiusure oscuranti (serie EN 1627–1630).
Ad esempio, una porta in classe RC2 offre una resistenza di base contro tentativi di intrusione opportunistici effettuati con attrezzi semplici (come cacciaviti o tenaglie). RC6 rappresenta invece il grado più elevato, richiedendo che il portone resista ad attacchi prolungati condotti con utensili elettrici potenti (trapani, smerigliatrici, seghe elettriche, ecc.) senza consentire l’apertura di un varco praticabile.

Requisiti prestazionali e metodi di prova secondo la DIN/TS 18194:2020

La DIN/TS 18194 prescrive metodi di prova derivati dagli standard europei EN 1628, EN 1629 ed EN 1630, adattandoli alle dimensioni e alle caratteristiche dei portoni industriali. In particolare, per ogni campione di porta o portone vengono effettuati tre tipi di test principali:
  • Prova di carico statico: applicazione di forze statiche (spinte) in punti critici della struttura — ad esempio vicino ai sistemi di chiusura o agli angoli — secondo la norma EN 1628, per verificare che il portone resista senza deformarsi in modo da creare varchi di effrazione.
  • Prova di impatto dinamico: esecuzione di impatti pendolari con un corpo di prova molle (secondo EN 1629), simulando urti bruschi come tentativi di sfondamento a spallate o con un ariete improvvisato, per verificare che la chiusura assorba l’urto senza cedere.
  • Prova di attacco manuale: un tecnico qualificato tenta un’effrazione sulla chiusura (secondo EN 1630), utilizzando un insieme prestabilito di strumenti di scasso correlato alla classe RC di destinazione. L’attacco ha una durata definita (pochi minuti per le classi più basse, fino a tempi più lunghi per quelle più alte) e segue un protocollo rigoroso. Il portone supera la prova se l’operatore non riesce ad aprire un varco sufficiente all’intrusione entro il tempo e con gli attrezzi previsti per quella classe.
Per ottenere la classificazione in una determinata classe RC, un portone deve superare con esito positivo tutte e tre le prove (statica, dinamica e manuale).
In conclusione, grazie alla DIN/TS 18194 disponiamo oggi di criteri chiari e condivisi per misurare e classificare la capacità di un portone industriale o commerciale di resistere a tentativi di scasso.
Il nostro laboratorio di Security esegue i test di antieffrazione su porte industriali, commerciali e da garage secondo la DIN/TS 18194offrendo a produttori e operatori un servizio specializzato per verificare la robustezza e la sicurezza dei propri serramenti tecnici.